Componenti genetiche (come p.e. nella depressione bipolare) e/o accadimenti storici del nostro vivere quotidiano ci inducono a confrontarci con stati patologici più o meno gravi (p.e. depressione reattiva, burn out, attacchi di panico, ansia diffusa…) quando le nostre risorse interne e i nostri meccanismi di difesa non riescono più a sostenere l’ impatto di situazioni dolorose o portatrici di sofferenza (eventi stressanti, lutti, divorzi, maltrattamenti, incidenti traumatici, cambiamenti importanti…). In situazioni di forte stress emozionale, il nostro equilibrio conquistato può risultare compromesso. E’ allora che compaiono sintomi psico-fisici (irritabilità, tristezza profonda, disturbi del sonno o dell’ alimentazione, disturbi dell’ umore….) che vanno considerati dei segnali da non sottovalutare, in quanto sono piuttosto degli indicatori di allerta. Una spia che si accende quando devo intervenire. Far finta di niente, non può che essere controproducente, perché incongruo rispetto ad una piena coscienza del mio stato psico-fisico.
◘ Ansia
◘ Attacchi di panico
◘ Depressione e disturbi dell’ umore
◘ Fobie
◘ Problemi esistenziali (vuoto esistenziale, ricerca di un senso che dia significato)
◘ Trattamento del dolore
◘ Problemi relazionali, di coppia
◘ Disturbi legati alla sessualità
◘ Identità sessuale (egosintonia e orientamento sessuale)
◘ Dipendenze (cibo, sigarette, internet, telefonia, gioco, sesso, porno, social network..)
◘ Stress, burn out
◘ Mobbing
◘ Disturbi del sonno
◘ Motivazione, Autostima, Assertività
◘ …
Di questi disagi e problemi psicologici tratto con i miei pazienti, costruendo dapprima con loro una relazione di fiducia che permetta ad entrambi di poter lavorare in un clima di alleanza terapeutica. Quando questa fiducia è costruita, il lavoro terapeutico permette di mobilizzare quelle risorse interne al paziente/cliente capaci di trasformare il disagio psicologico in un nuovo equilibrio adattivo.